L’emergenza Covid-19 ha bloccato lo sport italiano. A oggi non sappiamo cosa ci riserverà il futuro, né cosa ne sarà dei campionati nazionali di hit ball della stagione 2019/2020. Tutti in quarantena, chi più chi meno, stiamo lavorando, studiando, guardando film e serie tv, leggendo. E soprattutto mangiando. Mossi un po’ dalla voglia di farci trovare pronti per ricominciare, un po’ dai sensi di colpa per la dieta sbilanciata, però, non stiamo fermi, con la mente e con il corpo.
Ecco le testimonianze di cinque dei nostri atleti.
Francesco Dughera (Neo Hackers)
“Se dovessi definire questo periodo con una parola, direi strano. Lavorare da casa senza poter vedere i clienti è una sfida, così come il cercare di non impazzire chiusi dentro i soliti quattro muri. Per fortuna il pensiero che prima o poi il campionato ricomincerà mi ha spinto a voler restare in forma. Tutti i giorni faccio una serie di esercizi per rimanere il più atletico possibile, magari mettendo su anche qualche muscolo in più. Uno dei pochi vantaggi di questa quarantena è l’aver trovato qualcosa da fare insieme a mio fratello. Quei 30-40 minuti al giorno di esercizio fisico mi aiutano molto a scaricare la tensione e il nervosismo.”
Ivano Reato (Neo Hackers)
“Avere una casa con il cortile ha i suoi vantaggi, soprattutto in questo periodo, dato che mi permette di allenarmi quasi come se fossi in palestra. Corsa, salto della corda, addominali, piegamenti e persino gradoni. Non mi faccio mancare nulla. L’allenamento prosegue poi con metodi meno convenzionali: l’orto mi permette di potenziare le ginocchia e la schiena, così come le pulizie di casa. Corro dietro a cani e gatti, nell’attesa del ritorno in campo. La parte più importante, però, non si può sostituire: il feeling con la palla, i movimenti sul rettangolo di gioco e le parate saranno i primi elementi da recuperare quando la situazione tornerà normale. Sarà più semplice farlo, però, se continuerò a tenermi in forma.”
Simona Isnardi (BUSIness Krakens)
Come su molti miei coetanei, su di me questa quarantena ha avuto l’effetto di farmi capire quanto importante sia la scuola nella mia vita. La scuola intesa come comunità, come gruppo in cui si scambiano conoscenze e si cresce tutti insieme. Tra videolezioni e serie tv, persino il mio computer si è stufato di vedermi sempre attaccata allo schermo. Meno male che coach Schiaroli ha pensato alla mia forma fisica, assegnandomi una scheda di esercizi che cerco di seguire ogni giorno. Allenarsi costantemente non è semplice, richiede notevole dedizione e forza di volontà, soprattutto senza poter sfogare l’energia su un pallone. Trovare il tempo e la voglia fa parte dell’attività e completa l’allenamento, che assume anche una dimensione mentale.”
Angelo D’Alessandra (Neo Hackers)
“Quando non sono occupato a procurarmi un futuro di reumatismi e mal di schiena con lo smartworking, seguo un rigido programma di allenamento. Per la parte fisica mi diletto con addominali e piegamenti, che popolano le mie pause più brevi. La sorpresa più grande, però, è stata la riscoperta della palla di spugna: non era così importante nella mia vita da quando avevo otto anni. Ottimo obiettivo sul quale sfogare la frustrazione, essa si rivela uno strumento altrettanto valido per allenare coordinazione e potenza. Per i riflessi, invece, mi lascio andare a sessioni intensive di Call of Duty Warzone con gli amici. Un allenamento a tutto tondo che spero mi farà tornare all’attività sportiva vera e propria più forte che mai.”
Manuel Marino (Neo Hackers)
Il capitano dei Neo Hackers, nonché presidente dell’Hit Ball Chivasso, segue una programmazione giornaliera molto rigida (sì, c’è anche l’allenamento, tra le altre cose). La riportiamo qui di seguito, in versione integrale.
“La quarantena nella maison présidentielle:
Sveglia alle ore 08:30 con conseguente dedica all’igiene personale.
L’adozione dello smartworking ha reso superfluo il passaggio di consegne tra gli indumenti usati per dormire e gli abiti civili.
Ore 09:30 caffè con annesso sollevamento del bebè: 4 ripetizioni per 11kg abbondanti.
Ore 09:35 gioco aperitivo a bordo piscina con intrattenimento del suddetto bebè a bordo divano: giocoleria, clownerie, prestidigitazione e trucco della corda.
Ore 10:30 sollevamento Kinder Bueno e distribuzione calorie nella parte centrale dell’addome grazie anche al fugace pranzo trangugiato senza masticare.
Ore 10:45 preparazione per la già citata attività lavorativa in smartworking che prevede una lenta agonia accasciato sulla sedia con postura errata e conseguenti dolori a cervicale, schiena, caviglie. L’attività lavorativa verrà interrotta da due pause di 15 minuti in cui poter fare il pieno di caffeina e smaltire calorie grazie alla corsa sulle scale.
Ore 17:30 fine dell’attività lavorativa e inizio dell’esercizio tecnico e fisico per mantenere la forma: sollevamento del bebè a ripetizione, dribbling di derivazione brasileira con palla di spugna per umiliare l’infante che si regge a malapena in piedi, coccole consolatorie per fermare il pianto di frustrazione del papà quando il neonato gli porta via la palla.
Ore 19:30 cena luculliana per non rischiare di perdere qualche grammo, volta anzi ad acquisirne, forte del principio della seconda legge di Newton secondo cui la forza agente su un corpo è direttamente proporzionale all’accelerazione e ne condivide la direzione e il verso, con costante di proporzionalità data dalla massa del corpo.
Ore 20:30 costanti sessioni di sollevamento del bebè e lancio del pannolino.
Ore 22:00 preparazione della cyclette a centro stanza da usare come servo muto per riporre gli indumenti da usare per uscire a gettare l’immondizia o fare la spesa.
Ore 22:03 videogiochi e serie TV fino allo svenimento.
Ecco come mi mantengo forte e atletico, per dare l’esempio.”
Appuntamento al prossimo episodio per conoscere altre esperienze di quarantena targate Hit Ball Chivasso!