Ci sono partite in cui le squadre si danno battaglia per 45 minuti, rispondendo colpo su colpo e non riuscendo mai a prevalere l’una sull’altra sino all’ultimo secondo utile. Queste contese di solito si risolvono in un singolo momento decisivo, nel quale il primo che segna vince. Ecco, Guardians – All Blacks è andata esattamente in questo modo. Andiamo a riviverla nel dettaglio.
Il primo tempo
Coach Ghio inizia la partita con indicazioni semplici ma precise: attenzione e fermezza a muro, sacrificio e riflessi in porta. Una particolare attenzione è poi richiesta sulle sponde, siccome la palestra Frassati dei Sinombre rappresenta una novità assoluta in fatto di location per il campionato di hit ball di quest’anno. I Guardians partono bene, ma la piega che il match prenderà è evidente sin dalle primissime battute: le difese dominano da entrambe le parti e i rari spazi lasciati da muro e defender devono essere sfruttati alla perfezione. Dopo una prima parte più lenta, sempre alla ricerca del tiro migliore, i gialloneri inseriscono Pompili e spingono sull’acceleratore. Con qualche cambio di gioco in più riescono a sorprendere gli avversari, regalandosi un vantaggio di 7 punti al fischio dell’arbitro.
Il secondo tempo
All’inizio della seconda frazione gli All Blacks dimostrano di aver capito il gioco dei Guardians e di sapere quali contromisure adottare. Il muro si muove più velocemente sui cambi di gioco e in attacco la velocità d’esecuzione e la precisione aumentano sensibilmente. I chivassesi non mollano, ma mostrano qualche segno di cedimento soprattutto in attacco, passando interi minuti senza mettere alcun pallone alle spalle dei defender avversari. La grinta, che era un po’ mancata in alcune fasi della gara contro gli RDJ, non viene mai meno e consente ai Guardians di limitare i danni e terminare il secondo tempo in perfetta parità. Verdetto rimandato agli ultimi quindici minuti.
Il terzo e il quarto tempo
La tensione sale, le energie scendono. Guardians – All Blacks è una di quelle gare in cui vince chi dimostra di avere qualcosa in più dal punto di vista della personalità, chi sa tirare i palloni pesanti. Nel terzo tempo saltano gli schemi e sono frequenti le azioni caotiche, con il pallone che sembra impazzito e rimbalza senza sosta da un lato all’altro del campo. Il filo dell’equilibrio si assottiglia sempre più, ma tiene.
Nel quarto tempo gli All Blacks tentano una mini fuga andando a +5, ma i Guardians replicano con gli hit di Rosso e Broggini. Sul 68-68 il gioco si interrompe per l’infortunio di D’Alessandra, uno dei migliori dei suoi, che subisce una distorsione al ginocchio e viene portato a bordo campo di peso dai compagni.
Eccolo, il momento decisivo. Al fischio che sancisce la ripresa delle ostilità tutti i presenti si rendono conto che si disputerà una sorta di overtime anticipato, con due minuti scarsi di tempo regolamentare ancora da giocare. Il pallone è pesantissimo e Broggini non riesce a scagliarlo alle spalle dei defender avversari. Gli All Blacks, invece, vanno a +5 in un batter d’occhio e chiudono sostanzialmente il match. I Guardians non riescono più a segnare un singolo punto e si devono arrendere per la seconda volta in tre uscite.
La gara si chiude con un risultato bugiardo. Per quello che si è visto in campo 10 punti di scarto sono sicuramente troppi a favore degli All Blacks, che però hanno avuto il grande merito di segnare i punti giusti al momento giusto, dote che in un campionato di questo livello può fare la differenza tra alta classifica e retrocessione. Per gli uomini di coach Ghio c’è ancora molto da lavorare: difesa e atteggiamento sono andati decisamente meglio rispetto alla seconda giornata, ma bisogna crescere il prima possibile in costanza di rendimento e personalità. Di certo il morale non è e non può essere dei migliori, soprattutto per via dell’infortunio di D’Alessandra e della possibilità di vittoria sfumata negli ultimissimi minuti dopo un’ottima prestazione. La partita con i New Hammers in programma tra una settimana diventa quindi già decisiva per le sorti della stagione, con i Guardians che devono dimostrare di non voler essere solo delle comparse in A2.

Hit Ball Chivasso. Are you ready for this?